domenica 16 dicembre 2007

La fantascienza è la fonte dell'innovazione


Il polacco Stanislaw Lem, famoso per il romanzo Solaris, filosofo ed inventore del concetto di nanotecnologia, pur essendo molto critico verso Internet e le tecnologie stesse affermava: "L'uomo può controllare solo quello che comprende e comprende solo quello che è in grado di esprimere a parole". Questa dichiarazione è emblematica di come lo sforzo immaginativo di alcuni autori in letteratura abbia prodotto visioni di ciò che si sarebbe realizzato in futuro nell'ambito del progresso umano. Il legame tra scienza e fantascienza infatti è più stretto di quanto si pensi: A. Clarke autore di 2001: Odissea nello spazio ha "inventato" il satellite geostazionario e l'ascensore spaziale. Nei romanzi di I. Asimov si anticipano interi settori scientifici come la robotica e la psicostoria, nonchè si hanno delle descrizioni assolutamente verosimili del futuro. R. Heinlein, scrittore di fantascienza e la moglie Ginny, entrambi ingegneri, progettarono le loro abitazioni secondo le leggi di una primitiva domotica.

Molti sono poi gli scienziati e gli informatici che si sono lasciati ispirare dai romanzi di fantascienza: V. Cerf, uno dei padri del protocollo TCP/IP è appassionato di libri fantasy, D. Shirley a capo del programma di esplorazione di Marte ricorda quanto amasse Ray Bradbury da giovane.

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